Anniversario della morte di Bettino Craxi, 19 gennaio 2000 – 19 gennaio 2013

L\’anniversario della morte di Bettino Craxi, 19 gennaio 2000, a noi socialisti ci porta inevitabilmente indietro nel tempo. Ancora oggi, da giovane socialista, non riesco a capire perché un ex Primo Ministro della Repubblica Italiana, leader del Partito Socialista Italiano era diventato l\’unico capro espiatorio di un intero sistema politico corrotto.
Mi chiedo se tutte le vicende giudiziarie legate a mani pulite e tangentopoli, hanno servito a qualcosa e reso meno corrotta e più trasparente la politica di oggi. Ma soprattutto, con la voglia e la volontà di guardare avanti con una forte ottica riformista e socialista, mi chiedo se la politica attuata dal PSI di Craxi sia stata del tutto inadeguata, fuori tempo o ancora oggi attuale.
In una intervista televisiva il Leader Socialista dichiarava: “l\’Europa si presenta a noi come una sorta di paradiso terrestre, arriveremo al paradiso terrestre. L\’Europa per noi nella migliore delle ipotesi sarà un limbo, e nella peggiore delle ipotesi l\’Europa sarà un inferno. Quindi bisogna riflettere su cosa si sta facendo perchè la cosa più ragionevole di tutte era quella di richiedere e di pretendere, essendo noi un grande Paese. Perchè se l\’Italia ha bisogno dell\’Europa, l\’Europa ha bisogno dell\’Italia no dimentichiamolo. Pretendere la rinegoziazione dei parametri di Maastricht”. Io penso che oggi più di ieri queste affermazioni di Bettino Craxi siano attuali. L\’Europa che noi tutti avremmo voluto era una Europa dei Popoli, delle comunità e dei cittadini liberi, legittimata dal popolo sovrano. Invece oggi ci ritroviamo ad avere un Europa di Banche e Banchieri dominata dalla Germania, sul filo di un disastro sociale, economo e finanziario. L\’unico modo per uscirne è creare veramente un Europa dei Popoli, dove sia il popolo a decidere, sia il popolo ad essere rappresentato nelle istituzioni europee. Anche oggi rivedere e riformare l\’Unione Europea negli Stati Uniti d\’Europa è fondamentale per il nostro futuro.
Ricordo il discorso fatto da Bettino Craxi alla Camera il 03 luglio 1992, dove il leader Socialista dichiarava “I partiti, specie quelli che contano su appartati grandi, medi o piccoli, giornali, attività propagandistiche, promozionali e associative, e con essi molte e varie strutture politiche operative, hanno ricorso e ricorrono all’uso di risorse aggiuntive in forma irregolare od illegale. Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale, allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest’Aula, responsabile politico di organizzazioni importanti, che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro.” In quel momento storico, denso di populismo e ricco di tensioni, ricordo anche importanti esponenti politici che passano alla storia per aver mostrato il cappio in Aula alludendo alle forche per i politici corrotti, oppure coloro che si trovavano all\’Hotel Raphael gettando monetine addosso al leader Socialista.
Tutte queste vicende e queste parole riportate ai giorni nostri ci dovrebbero far riflettere sulla figura Politico-Istituzionale di Bettino Craxi e su questa pseudo seconda repubblica. Come ha più volte dichiarato Craxi: “La seconda repubblica, se costruita sulla menzogna e se non sarà vero rinnovamento, franerà”. Aveva proprio ragione, la seconda repubblica è franata.
Dopo tangentopoli e la fine della così detta Prima Repubblica, il nostro paese ha vissuto e sta vivendo tutt\’ora il periodo più buio e difficile dal dopo guerra ad oggi, sia dal punto di vista economico che politico. Il vuoto politico che la Fine della Prima Repubblica a lasciato è immenso. Partiti Politici con una Storia, una Ideologia ed una Cultura sono spariti. Personalità politiche e non, in grado di avere una visione politico – economica del nostro paese che vada ben oltre il quotidiano sono sparite.
Ma chi ci governa oggi, chi ci traghetta fuori da questa grande crisi economica – politica e sociale? Naturalmente non possono farlo persone, personalità e partiti che in questa seconda Repubblica non hanno fatto altro che continuare le “abitudini” peggiori dei loro predecessori.

Daniele Cavaleiro
(19 gennaio 2013)

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