Lei recentemente è stato, insieme ad altri dirigenti socialisti, il promotore di una assemblea nazionale che si è svolta a Roma con il titolo: Socialisti la questione sociale e la questione democratica. Può dirci perché questa iniziativa e a quali risultati siete pervenuti?
Certamente. Da diversi mesi io, insieme ad altri compagni della segreteria nazionale e di alcune regioni italiane, ci siamo incontrati condividendo un forte disagio per l\’assenza nel PSI di una discussione sullo stato del partito e per la politica che viene svolta in Parlamento.
Questa condizione ha causato, in tempi diversi, prestigiosi abbandoni, ne ricordo solo alcuni: Formica, Martelli, Valdo Spini, Lanfranco Turci, Agnus e tanti altri. Più recentemente Di Lello che rappresentava il PSI in Parlamento ha dichiarato fallimentare l\’esperienza condotta dall\’attuale gruppo dirigente e ha scelto di aderire, insieme ad altri compagni, al PD. Come non bastassero questi abbandoni si sono avviate azioni disciplinari verso chi dissente e si sono decisi diversi commissariamenti delle federazioni. Insomma abbiamo dovuto prendere atto che lo stato complessivo del PSI ad essere generosi non è dei migliori e che le risposte decise dalla segreteria nazionale aggravano la convivenza nel partito.
Il problema è che da molto tempo il PSI nazionale ha rinunciato alla politica e al tentativo di riunire le forze riformiste e socialiste affidando il proprio futuro alla cortese ospitalità nelle liste elettorali altrui. In tal modo si condanna il partito alla ininfluenza e al più si salva qualche dirigente condannando una storia e una cultura politica all\’estinzione.
A questo declino vogliamo tentare di mettere un argine.
Chi sono i promotori dell\’iniziativa?
Bartolomei, Biscardini, Craxi, Sollazzo (membri della segreteria nazionale) il sottoscritto, Labellarte e Ciucchi
Avete costituito una correte nel partito?
Con tutto il rispetto per il PSI, al quale sono e resto iscritto, pensare di costituire una corrente è cosa francamente priva di senso.
Il nostro obiettivo è un altro. Certo speriamo che al congresso chi ha a cuore le sorti del partito si unisca a noi e promuova il cambiamento che fu avviato prima del congresso di Venezia e che poi per motivi ancora ignoti si fermò, ma noi vogliamo rivolgerci a tutti i socialisti dispersi in mille rivoli e a quanti hanno rivalutato la cultura riformista socialista per costruire un argine alla svolta moderata che ha caratterizzato parte rilevante della sinistra con particolare riferimento al PD.
E\’ un obiettivo molto ambizioso.
Non siamo ingenui. Sappiamo benissimo le difficoltà che un simile progetto comporta, ma in politica ciò che appare impossibile o difficilissimo oggi col tempo può diventare possibile. Occorre determinazione, passione, idee innovative che siano coerenti con le idealità che motivarono la nostra scelta socialista. Nella riunione del 24 u.s. abbiamo potuto verificare che tutte queste condizioni ci sono. Oltre 200 compagni provenienti da diverse regioni d\’Italia sono venute ad ascoltarci e ad intervenire sollecitandoci a continuare il lavoro che abbiamo avviato.
Avete approvato un documento?
Abbiamo raccolto le idee che sono state espresse nel corso del dibattito che c\’è stato e adesso abbiamo elaborato un documento-manifesto che sarà sottoposto nei prossimi giorni ai promotori dell\’assemblea. Il movimento si chiamerà \”Area Socialista\” e la prima battaglia che faremo, oltre a quella che riguarda la conduzione del partito nazionale, riguarderà l\’impegno a sostenere il NO al referendum confermativo delle modifiche costituzionali che sono ormai al punto di arrivo finale in Parlamento. Non è un NO al cambiamento, ma è un no a questa raffazzonata riforma che accanto alla legge elettorale trasforma la democrazia italiana in un pericoloso sistema autoritario.
Quando Lei vorrà e se ne avrà voglia potremo parlare anche di questo.
Daniele Cavaleiro – Cronaca Eugubina
[02 novembre 2015]