Il 25 aprile è una data importante nella storia della Repubblica Italiana.
Con essa, ricorre l\’anniversario della liberazione dall\’occupazione/oppressione nazi-fascista., esercitata sia dalla teppaglia repubblichina di Salò che dalle truppe tedesche del Terzo Reich.
In occasione (poco più di un mese fa) del 69° anniversario dalla Liberazione della nostra Italia, voglio rendere omaggio a tutti quegli uomini e a quelle donne (e specie alle partigiane e ai partigiani di ispirazione libertaria, democratica e socialista, senza dimenticare di condannare le rappresaglie inumane e gli orrori perpetrati da alcuni gruppi comunisti massimalisti, i quali si macchiarono di nefandezze varie, in risposta alle atrocità subite in precedenza da camicie nere e brune) che, a rischio della propria vita, hanno dato a noi giovani la possibilità di essere LIBERI, congiuntamente alle forze militari delle democrazie occidentali.
Io non definirei quelle Grandi Persone semplicemente dei ribelli (come qualche uomo di primo piano delle istituzioni italiane ha fatto di recente, comunque intendendo la “ribellione” in una accezione positiva, ma insinuando, magari involontariamente, qualche ambiguità semantico-concettuale), bensì dei DIFENSORI DELLA LIBERTÀ e dei PATRIOTI.
Il 25 aprile, inoltre, non è una ricorrenza importante solamente per l\’Italia e per gli italiani.
Il 25 aprile, in Portogallo, viene celebrata la fine della dittatura di Antonio de Oliveira Salazar (1889-1970) ed epigoni (il 25 aprile del 1974 era al potere Marcelo Gaetano, successore di Salazar dal 1968), avvenuta grazie ad un colpo di stato noto come la “Rivoluzione dei Garofani”.
La dicitura “Rivoluzione dei Garofani” è nata dal gesto di una fioraia che offrì dei garofani ai soldati, i quali li infilarono nelle canne dei fucili.
In questo 40° anniversario della rivoluzione dei Garofani, data anche la difficile situazione economico-sociale che il popolo lusitano sta attraversando (vedi al riguardo Lo stato della Crisi in Portogallo, by Daniele Cavaleiro, clicca per leggere), il clima è molto gelido e tormentato, e sembra veramente di rivivere quel 25 aprile di quarant\’anni fa.
I leaders della Rivoluzione dei Garofani hanno boicottato le celebrazioni ufficiali per il terzo anno consecutivo, ed hanno organizzato una commemorazione alternativa.
Durante tale commemorazione, il colonnello Vasco Lourenço ed i suoi compagni della Rivoluzione dei Garofani, hanno espresso la loro forte contrarietà alle politiche di rigore e austerità imposte dalla comunità internazionale al popolo portoghese. All\’iniziativa ha partecipato anche Mario Soares, 89enne socialista ed ex presidente, il quale ha dichiarato, riferendosi all’attuale esecutivo lusitano asservito alla Troika UE, BCE, FMI: “questo governo è contro il 25 aprile”.
Le dichiarazioni dei patrioti della Rivoluzione dei Garofani devono portarci a riflettere e a farci capire che le politiche di austerità attuate in Europa- del tutto in auge, nonostante i reiterati fallimenti conseguiti- stanno attaccando fortemente la nostra libertà e i nostri diritti.
Di seguito, per esprimere meglio i doveri di ogni singolo individuo (inestricabilmente legati ai diritti universali di cui ciascuno è latore), riporto un passaggio de i Doveri dell\’Uomo, opera di Giuseppe Mazzini risalente al 1860: “… Finché un solo tra i vostri fratelli non è rappresentato dal proprio voto nello sviluppo della vita nazionale, finché un solo vegeta ineducato fra gli educati, finché uno solo, capace e voglioso di lavoro, langue per mancanza di lavoro nella miseria, voi non avrete la Patria come dovreste averla, la Patria di tutti, la patria per tutti. Il voto, l’educazione, il lavoro, sono le tre colonne fondamentali della Nazione; non abbiate posa finché non siano per opera vostra solidamente innalzate.”
Daniele Cavaleiro – Maggio 2014