LAVORO E PROFESSIONI

La riforma del Lavoro e quella delle Professioni sono due temi molto importanti di cui in questi ultimi periodi si sente molto parlare. Cerchiamo di fare un po\’ di chiarezza e di avanzare delle proposte di stampo Riformista e Socialista in una ottica di sviluppo e crescita del nostro Paese e non di mantenimento di vecchi Status quo.

LAVORO
L\’Italia, come recita l\’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Nel corso degli anni siamo riusciti a fare importanti conquiste nel mondo del lavoro, prima fra tutte lo Statuto dei Lavoratori. Oggi ci troviamo davanti a politiche neo-liberiste che intendono fortemente ridimensionare tali conquiste, questo noi non possiamo assolutamente permetterlo. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre forze per scongiurare la perdita delle basi e dei diritti del lavoro, per i quali i nostri nonni hanno dato la Vita.
Bisogna assolutamente andare Avanti, tenendosi strette le conquiste dei nostri nonni e cercando di dare nuovo slancio e vigore al mondo del lavoro. Tutto questo, secondo il mio modesto parere, non potrà mai avvenire se continuiamo a dimenticarci dell\’articolo 46 della Costituzione della Repubblica Italia, che recita: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.” Tale articolo, scritto dai nostri padri costituenti, ad oggi non trova nessuna applicazione pratica nelle varie leggi che regolamentano il mondo del lavoro.

PROFESSIONI
Il tema delle professioni è centrale e vitale per il nostro Paese. I nostri enti pubblici, le nostre imprese e tutti noi cittadini non possiamo assolutamente indietreggiare su questo settore. Abbiamo sempre più bisogno di professionisti capaci e qualificati, non è più pensabile che possiamo affidarci ad un professionista semplicemente perché in possesso di un titolo di studio o di una iscrizione ad un albo professionale.
Dobbiamo veramente e concretamente iniziare a premiare il merito. Si sente sempre, soprattutto sulla bocca dei politici, la parola Merito ma alle tante parole troppo spesso non seguono i fatti.
Valutare il merito significa valutare le conoscenze, le capacità e le competenze di ogni singolo individuo. Per fare questo ci vieni incontro l\’European Qualification Framework, una griglia di valutazione della Unione Europea che si può trovare all\’interno della Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008, alla quale l\’Italia deve aderire ed iniziare a riformare il proprio sistema della Professioni e dell\’Istruzione in base a tale raccomandazioni.
Bisogna iniziare a parlare di Diritto alla Conoscenza, e vedere lo Studio come una forma di acquisizione delle conoscenze.

In queste poche righe ho cercato di esprimere sinteticamente una nuova idea di Lavoro e di Professioni. Entrambe le tematiche dovrebbero essere maggiormente approfondite, evidenziando ciò che l\’Italia sta facendo e cosa non sta facendo.
Queste due mie modestissime idee hanno un fattore comune che le unisce e che dovrebbe essere il faro guida del Riformismo e del Socialismo Italiano. Applicando le due proposte sopra brevemente descritte, non si fa altro che mettere al centro delle decisioni e delle sviluppo le persone con le proprie capacità e necessità.
Daniele Cavaleiro
(26 giugno 2012)

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