La politica, non solo a livello nazionale ma a tutti i livelli, sta attraversando un periodo storico di grande confusione, e forte distacco dai reali bisogni dei cittadini che “dovrebbe rappresentare”. Anche nella nostra regione assistiamo ad uno scontro tutto interno al maggiore partito di centrosinistra.
Il Partito Democratico, che si è confermato alla guida della Regione Umbria con un Consiglio Regionale praticamente mono-colore (12 consiglieri su 21), è totalmente immerso in un “dibattito” incentrato sul ri-trovare e ri-disegnare nuovi equilibri interni. Questo rischia di causare gravi rallentamenti nella gestione dell’Ente, ma soprattutto lo trovo molto distante dalle reali necessità e dai problemi che noi cittadini tutti dobbiamo quotidianamente affrontare.
Il Partito Democratico, come citavo nell’articolo apparso su Cronaca Eugubina il 3 gennaio 2016 dal titolo “Politica: Bettino Craxi e il Socialismo Liberale”, è fortemente connotato da una forte identità catto-comunista, questo deve far riflettere tutti gli elettori ed i partiti di centrosinistra su quali siano i valori ed i principi che un centro-sinistra del XXI secolo deve rappresentare e promuovere.
Personalmente questo centrosinistra non rappresenta affatto quei principi ed ideali progressisti e riformisti, che a mio modestissimo parere, dovrebbero connotare un centrosinistra in quanto tale. Il progetto di unità socialista, promosso da Bettino Craxi dopo la caduta del Muro di Berlino, è oggi ancora incompiuto ma sempre attuale ed oserei dire indispensabile.
Il centrosinistra italiano è davanti ad un periodo di grandi cambiamenti, è quindi indispensabile avviare una seria riflessione su quali siano i principi identitari del centrosinistra del XXI secolo, e quale deve essere il paradigma economico in grado di misurarsi e distruggere le teorie neoliberiste di Milton Feedman che hanno conquistato il predominio in Europa, ed oltre, e stanno distruggendo non solo la nostra economia ma anche la nostra democrazia.
Questa operazione di rinascita di un centrosinistra attorno a veri ideali e principi progressisti e riformisti, non può avvenire attraverso una operazione di delegittimazione o mistificazione del passato, attraverso una umiliazione dei sindacati, attraverso una finta “rottamazione” di vecchi dirigenti oppure attraverso la nomina dei parlamentari, ma deve e può avvenire soltanto ridisegnando contenuti programmatici e perimetro politico di un nuovo e forte centrosinistra regionale, italiano ed europeo.
Daniele Cavaleiro – Cronaca Eugubina